Associazione Piazza San Marco
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Grandi Navi: le reazioni alle decisioni prese

Tante le reazioni dopo le decisioni del Governo italiano in merito alla limitazione del passaggio delle Grandi Navi attraverso il Bacino di San Marco. Per Sandro Trevisanato, Presidente di Vtp, con la limitazione del passaggio per alcune navi di una particolare stazza si causerà la perdita di almeno 2500 posti di lavoro. La politica, in prima linea il Ministro all’ambiente Andrea Orlando e il Sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, esprimono moderato ottimismo anche se alcune scelte scontentano il Sindaco e vari assessori, il Comitato No Navi e le associazioni ambientaliste criticano le decisioni prese soprattutto quella inerente al possibile scavo del Canale Contorta che, comunque, sarà sottoposto a procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Paolo Costa, Presidente dell’Autorità Portuale, si dichiara soddisfatto per aver ottenuto la Marittima e lo scavo del citato canale ma deve incassare la diminuzione dei passaggi croceristici e la revisione del Piano Regolatore Portuale che, in futuro, dovrebbe pianificare la presenza di un nuovo Terminal croceristico a Marghera. Scelte insomma che dividono e che, alla fine, scontentano più o meno tutti. Il Presidente dell’associazione Piazza San Marco Alberto Nardi che aveva seguito sempre da vicino la vicenda ha dichiarato: “La decisione in merito alle grandi Navi a Venezia ha, a mio avviso, il grande pregio di avere scontentato tutti. Il comitato No grandi navi che chiedeva la totale estromissione delle navi dalla laguna di Venezia, e la Venezia Terminal passeggeri che vede di gran lunga minato il proprio lavora a causa dei vincoli adottati sulla stazza delle navi. Non deve quindi apparire paradossale l’affermazione iniziale nella quale si parlava di grande merito, visto che non si poteva auspicare una decisione diversa da questa che avrebbe sicuramente fatto esultare una parte/fazione, ma dall’altra avrebbe ingenerato una serie di polemiche interminabili. La situazione di tensione vissuta questa estate a Venezia si era infatti alimentata di contenuti sicuramente giusti, ma spesso portata avanti in maniera demagogica. Ora quanto meno si è deciso qualche cosa e vi è un percorso non so quanto condiviso che tutti dovranno seguire da ora agli anni a venire. Il tutto ovviamente per salvaguardare il bene primario che è Venezia, ma anche il suo porto che è stato da sempre tassello fondamentale del suo sviluppo e della sua ricchezza”.