Associazione Piazza San Marco
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L’apice della civiltà dei caffè nell’area marciana alla seconda metà del Settecento

L’immagine è un’istantanea della massima espansione delle botteghe da caffè nel cuore identitario della città. Nell’Isola di San Marco (delimitata dai Rii di Palazzo, di San Zulian, dei Baretteri, delli Scoacamin, dei Fuseri e infine di San Moisè) esistevano ben 85 caffè, compresi 3 banchetti, detti anche botteghini: 2 allestiti in Piazza in occasione della Festa de la Sensa e uno stabile davanti alla Porta del Formento di Palazzo Ducale. Altri 23 caffè erano disseminati nella contrada di San Marco (l’area rimanente del sestiere oltre i canali suddetti) per un totale di 108 esercizi, che costituivano il 40% delle 285 botteghe da caffè di Venezia. Un impressionante concentrato di socialità e di redditività, che oggi non possiamo fare a meno di rimpiangere.
Un esercito di lavoratori ne permetteva l’attività: 782 membri dell’Arte di Aquavite, impiegati come capimaestri (341), lavoranti (121), garzoni (55) e facchini (162), cui vanno sommati altri 101 giovani e garzoni precari non inquadrati nella corporazione.
Luoghi prediletti della mondanità, le botteghe da caffè accoglievano nobiluomini e nobildonne e persone di tutti i ceti, fino ai barcaroli – i gondolieri - e ai facchini di primo mattino. Con i 5 soldi di una cicara si accedeva a una dimensione in cui pubblico e privato si mescolavano, in cui i rapporti sociali erano inediti – anche trasgressivi tra camerini secreti e gioco d’azzardo - e dove le donne fecero la loro comparsa pubblica.
Un potenziale anti-establishment che fu oggetto di controllo e di censura da parte delle autorità e che d’altro canto era fattore di cambiamento. La commedia umana che vi si dipanava era di ispirazione per giornalisti, intellettuali e uomini di teatro, che fecero dei caffè sedi delle loro discussioni e della loro produzione letteraria. Un mondo caleidoscopico e cosmopolita che era crocevia e specchio di tutti gli aspetti sociali e culturali del tempo.
La mappatura completa delle botteghe da caffè veneziane è stata realizzata da Sandra Stocchetto, appuntandone la dislocazione sull’incisione Iconografica rappresentazione dell’Inclita città di Venezia, disegnata da L. Ughi e stampata presso Furlanetto nel 1729, sulla base dei catastici del 1761 e 1781 (ASVE).