«cantieri che iniziano e non finiscono mai...»
Non ce l’ha solo con i cartelloni pubblicitari «brutti e invadenti» che oscurano Palazzo Ducale e il Ponte dei Sospiri. Ce l’ha anche con i «cantieri che iniziano e non finiscono mai», specie se sono cantieri «dove non si lavora». Alberto Nardi, presidente dell’Associazione Piazza San Marco, cita il caso del Museo Correr dove da due anni c’è una impalcatura ma dietro a quella impalcatura - dice - non s’è mai visto un operaio: «C’era una crepa e hanno messo i ponteggi, solo che i lavori non sono mai iniziati perché a quanto pare mancano i soldi, in compenso quello del Correr è diventato uno spazio dove appendere pubblicità di dubbio gusto». Nardi si corregge: «Di orribile gusto».
Il presidente dell’associazione che riunisce gli operatori economici del "salotto" di Venezia rivendica il (triste) primato di aver denunciato per primo «la bruttezza e l’invadenza» dei mega cartelloni pubblicitari che ricoprono i monumenti, ma apprezza la volontà del sindaco Giorgio Orsoni di voler affrontare in maniera organica la delimitazione degli spazi dell’area marciana, oltre che la ferma decisione di controllare tutte le pubblicità. E, con l’associazione, Nardi è pronto a fare la sua parte. «Concordo con il sindaco Giorgio Orsoni e con l’assessore Carla Rey: i turisti vanno informati, le multe vanno sicuramente fatte a chi trasgredisce i divieti ma prima bisogna dire ai visitatori quali sono le norme di comportamento. E l’Associazione Piazza San Marco è pronta a collaborare: se si decidesse ad esempio a mettere dei totem informativi sui gradini delle Procuratorie, del tipo di quelli usati da una banca in campo San Luca, per dire alla gente che i bivacchi non si fanno né che ci si siede per terra, ebbene quei totem potremmo comprarli noi. E sarebbero i commercianti e gli esercenti a posizionarli la mattina sui gradini e a toglierli la sera».
Nardi auspica anche il ritorno degli steward in Piazza, ma a questo proposito replica a tono all’ex assessore al Decoro Augusto Salvadori: «L’idea degli steward fu della nostra associazione e dell’allora vicesindaco Michele Vianello con la "sponsorizzazione" di Vesta/Veritas che assunse sette ragazze. Salvadori, invece, ingaggiò dei volontari che, in quanto tali, proprio perché volontari, d’estate non c’erano mai perché andavano in vacanza, senza contare che i suoi "angeli del decoro" neanche sapevano parlare le lingue straniere». Di più: piazzetta dei Leoncini può essere transennata come ha già annunciato il sindaco Orsoni, «ma non con le catenelle da aree di servizio usate da Salvadori».
Certo, resta il problema dei costi: anche se informati ed educati, i turisti non possono non "sporcare" la città. «E allora - dice Nardi - bisogna coinvolgere le località che sfruttano il nome di Venezia e che a Venezia lasciano solo dei costi. Ogni giorno da Punta Sabbioni, da Jesolo, dalla Croazia, partono lancioni e aliscafi che portano qui comitive di visitatori: con le compagnie crocieristiche ma anche con chi organizza le escursioni con i lancioni va trovato un accordo». Monetario? Ovvio che sì. «Devono pagare, certamente. Che si chiamino Ztl o altro, devono contribuire ai costi che la città sostiene per la pulizia, ma anche per le hostess che informano i visitatori».
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