Difesa della città dalle alte maree e gestione flussi turistici a Venezia: la posizione ufficiale di Associazione Piazza San Marco
Due importanti problemi di Venezia, difesa dalle acque alte e gestione dei flussi turistici, malgrado gli impegni presi dalle diverse Autorità ed Istituzioni preposte, rimangono drammaticamente ancora di attualità.
Claudio Vernier, Presidente di Associazione Piazza San Marco (APSM), ha espresso chiaramente la posizione dell’Associazione:
“Venezia pensava di aver lasciato finalmente alle spalle il periodo più critico riguardo al fenomeno dell’acqua alta. Invece, dopo tante promesse disattese, ci ritroviamo nuovamente con tante incertezze in merito alla difesa della Piazza e della stessa città dagli eventi di marea.
Ad oggi, non sappiamo se il Sistema Mose verrà completato e se questo autunno sarà operativo, seppur in modo sperimentale, per contrastare le alte maree sempre più frequenti. Per di più, non ci sono informazioni sull’avvio effettivo dei lavori per la messa in sicurezza dalle acque alte della Piazza San Marco, progetto presentato ad APSM solo pochi mesi fa dal Provveditorato alle Opere Pubbliche del Triveneto e dalle imprese progettiste.
Pertanto, monta la nostra preoccupazione non solo nei confronti delle nostre attività commerciali ma anche nei confronti di tutti i residenti che, come noi, vivono con angoscia il generale stallo dei numerosi interventi fondamentali per la salvaguardia di Venezia.
Inoltre, dobbiamo sottolineare amaramente che i ristori promessi per i danni dell’acqua alta eccezionale del 19 novembre 2019 sopra la soglia dei 20.000 euro, non sono stati erogati e anche per questo motivo l’apprensione, in vista del prossimo autunno, aumenta vistosamente.
Anche sulla questione, sempre all’ordine del giorno, della regolamentazione dei flussi turistici in città, il Presidente Claudio Vernier, esprime la posizione dell’Associazione: “Prenotare i vari servizi garantisce all’ospite un’esperienza davvero piacevole della città. Una extra tassa a chi non programmi può essere viceversa l’alternativa alla “gabbia” dei tornelli che darebbero l’idea di una città chiusa e a pagamento come un parco a tema".