"OK alla mongolfiera, ma con fondi per la Piazza"
Piazza San Marco sarà per tre giorni al centro delle riprese per uno spot promozionale della nota marca Vuitton. Spot pubblicitario che sarà poi lanciato in tutto il mondo in occasione dell’apertura del nuovo negozio su tre piani negli spazi dell’ex Cinema San Marco. Protagonista dello spot una mongolfiera che, con le insegne ben visibili della nota marca, sarà sospesa sopra la Piazza a dieci metri di altezza. Le riprese, che interesseranno anche altre parti della città storica, si volgeranno fra il 22 e il 24 aprile 2013 con una troupe di 120 persone. L’evento sarà coordinato, come ha scritto il Gazzettino, da Venezia Marketing & Eventi del Comune di Venezia, si deduce pertanto che ci siano tutte le autorizzazioni da parte dell’amministrazione comunale che così farà una prima deroga al divieto assoluto di fare pubblicità in Piazza. Il Comune di Venezia ricaverà pertanto un utile da questa prestigiosa operazione pubblicitaria anche se questo utile, scrive il Gazzettino, non è dato sapere. In merito è intervenuta l’associazione Piazza San Marco che, attraverso il suo Presidente Alberto Nardi, non ha espresso pregiudiziali in merito allo spot o alla presenza della mongolfiera sopra la Piazza, ma ha sottolineato l’esigenza che le entrate provenienti dall’occupazione del suolo siano reinvestite ad esempio nella manutenzione della Piazza. Da tempo infatti l’associazione chiede che almeno una parte dei fondi ricavati da queste manifestazioni, vengano utilizzati per sistemare la Piazza che da anni attende interventi specifici e importanti come ad esempio “liberare” l’ala Napoleonica da quelle orrende impalcature che sono diventate solo un supporto per la pubblicità, togliere l’orribile grata metallica che copre gli stucchi del soffitto dei portici delle Procuratie Nuove, intervenire sui masegni sconnessi, istituire in Piazza una vera segnaletica di qualità, riqualificare l’area degli ex Giardinetti reali, tutti interventi necessari per l’area marciana che dovrebbero essere finanziati, secondo l’associazione, anche e soprattutto attraverso questi introiti “pubblicitari”. Ora si attende una risposta in merito da parte dell’amministrazione comunale.