Piazza svenduta al miglior offerente?
«Qualcuno a questo punto dovrebbe fare autocritica. Basti vedere quanti soldi sono stati raggranellati con Sms Venice: 480 mila euro. Alla faccia del bàttage pubblicitario. In realtà è stata usata Piazza San Marco! E anche noi siamo stati usati. E per tutta l’area marciana non vi è stato alcun beneficio». Alberto Nardi, presidente dell’Associazione di Piazza San Marco non sta più nella pelle. Solo apprendere il misero bilancio dell’operazione "Sms Venice" che avrebbe dovuto aiutare le iniziative di restauro di Piazza San Marco con la "benedizione" di Soprintendenza ai Beni architettonici e artistici e del Comune, lo ha mandato su tutte le furie. «Siamo soddisfatti per la decisione di Ca’ Farsetti - dice - di mettere tutti attorno ad un tavolo per un rilancio dell’area marciana, ma credo che su queste questioni sarebbe indispensabile una severa autocritica». Ma c’è di più. Nardi e l’Associazione, pur prendendo atto che "non ci sono soldi per i restauri" come segnalato polemicamente anche da Ca’ Farsetti, puntano il dito - ancora una volta - contro lo sfruttamento pubblicitario della Piazza. «Siamo arrivati al paradosso che le impalcature sui presunti cantieri servono solo e solamente per apporvi la pubblicità. E dove finiscono allora i soldi degli sponsor visto e considerato che i cantieri sono fermi?». Piazza svenduta al miglior offerente? Nessuno lo ammette, ma maliziosamente c’è più di qualche operatore della Piazza che ci ha pensato. «Il problema è che in realtà c’è solo sfruttamento - attacca ancora Nardi - Non c’è alcun mecenatismo o vera e propria sponsorizzazione! C’è solo un uso strumentale del cantiere per fini diversi. L’importante è che si cambi, con più o meno regolarità, il messaggio pubblicitario. E così si sfrutta solo l’immagine di San Marco e dei suoi palazzi!». Insomma, un vero diavolo per capello. «E poi come già stato riferito all’assessore, ci sono cantieri come quello delle Procuratie Vecchie che, interamente pagato dai condòmini procede speditamente anche senza un sostegno di sponsor o, nel caso, da parte del Comune. E mentre si sta continuando l’opera di pulizia delle facciate, siamo costretti a vedere da due anni l’impalcatura sulla facciata del Museo Correr».